martedì 31 agosto 2010

Arriva la fine del marchio ATI (gruppo AMD)


AMD scarica ATI

E' stato annunciato da AMD la conclusione della vita del brand ATI, storica azienda nata nel 1985. Morirà il brand ma saranno tenute vive i brand Radeon e FirePro. Ciò significa che il nome ATI è destinato a scomparire per lasciare spazio ai nomi che cavalcano attualmente l'onda.

ATI era stata acquistata da AMD nel 2006 al prezzo di $5.4 miliardi e la motivazione per lasciar cadere il nome ATI dovrebbe essere l'intenzione di sviluppare presto un nuovo prodotto CPU+GPU ad alte prestazioni. L'esistenza di un prodotto grafico AMD e del marchio ATI potrebbe creare confusione sul mercato.

Sulla homepage AMD c'è ancora una forte traccia del marchio ATI che dovrebbe scomparire entro metà del 2011 prima dell'uscita del nuovo prodotto.

domenica 29 agosto 2010

Pagheresti per un servizio online?


Ma... il New York Times?

E' stato clamoroso per il New York Times, uno dei migliori quotidiani d'informazione statunitensi, lasciare il mondo cartaceo e rimanere soltanto sul media digitale, per giunta con la formula del paywall cioè dell'abbonati e leggi. Pensate all'impatto di una manovra del genere sui lavoratori dipendenti, sull'azienda, sui lettori, sul prodotto stesso...

In effetti il giornale si può leggere gratuitamente sul sito nyimes.com, esiste però, a sostituzione del giornale cartaceo, il Times Reader 2.0 per sfogliare le pagine elettroniche al costo di 19.99$ al mese. Almeno fino al 2011 quando sarà introdotto un nuovo modello di business per cui si pagheranno anche parte degli articoli attualmente free.

Personalmente mi viene da pensare diverse cose. Ma la gente è davvero disposta a pagare per leggere il proprio giornale preferito online? Un aspetto riguarda il gusto, assolutamente soggettivo, di conservare le copie cartacee dei giornali che si acquistano, una sorta di collezione che è anche un attestato di fedeltà alla testata. In effetti, trattandosi di quotidiani forse questo gusto è meno rilevante rispetto ad un mensile… ripenso al secondo marito di mia nonna che amava tenersi le ultime dieci copia del Daily Mirror, sarà che c’era la ragazza di pagina 3 nuda ed a pagina intera, sarà che c’erano la pagina dei giochi enigmistici e logici. A volte c’era il piacere di rileggere una notizia di qualche giorno prima per discutere una questione in compagnia di amici.

Certo è che il target di un giornale online a pagamento è sicuramente diverso dal corrispondente sulla carta: il manager in viaggio legge senza problemi sul suo tablet a connessione permanente. L’anziano a casa di certo non si connette per leggere il giornale.

Sui numeri c’è anche incertezza, perlomeno da parte mia me. Un articolo online riporta “Paywall: il Times perde 1,2 milioni di visitatori in due mesi”. Però guardano
su AdPlanner di Google i dati di accesso al sito risultano essere costanti.

Chi vivrà vederà, mi chiedevo quanti di voi pagherebbero per questo tipo di servizio?


Ulteriori articoli correlati: The New York Times Paywall: The Stakes Are Small

giovedì 26 agosto 2010

Facebook non supporta più IE6


La chat di Facebook toglie la compatibilità IE6

Secondo Statcounter, a Giugno 2010, l'utilizzo di IE6 negli USA ed in Europa è sceso per la prima volta sotto il 5%, rimanendo però al 20,8% in Asia ed Africa.

Ieri Facebook ha annunciato piccoli miglioramenti al suo sistema di chat però annuncia anche che non ci sarà più il supporto per il vecchio browser di Microsoft.

Se ricordate, già l'anno passato compariva su YouTube l'avviso agli utenti IE6 di eseguire l'upgrade ad un browser più recente perchè il suo supporto sarebbe stato interrotto ("we will be phasing out support for your browser"). Il 13 Marzo 2010 è stato definitivamente reso "unsupported" (finalmente!).

In effetti, lo sanno bene i web designer, è davvero penoso scrivere pagine web che funzionano su IE8, IE7, su Firefox 3.5, Opera 10 e Chrome 5 e poi scoprire che non girano su IE6.

IE6 è morto? Viva IE6!

domenica 22 agosto 2010

Chi non lavora non fa l'amore


Celentano, 1970

E' davvero una canzone curiosa... motivetto simpatico, tema accattivante. L'autore parla di un'incresciosa situazione in cui la moglie lo mette di fronte alla cruda verità in riferimento ad un (presunto) problema travagliatorio del marito.

Ci si aspetterebbe che l'altra metà della canzone (inedita) completasse il concetto sottolineando una giusta contropartita riservata ai grandi lavoratori.

ATTENZIONE -> a voi grandi lavoratori (Silvio docet), la fregatura è dietro l'angolo!! Chi lavora, sempre e comunque, non fa all'almore se non nei primi anni di fidanzamento.

Avrete capito che sono l'ultimo arrivato nel club dei lavoratori (Tessera Club Lavoratori Buggerati da Celentano) e che da poco ho compreso i sottili ed ingrovigliati meccanismi che regolano la psicologia del gentil sesso; ma è solo la punta dell'iceberg (argh!).

(in memoria di "numero zero")
Voto: 3
Fattore Fiha: 10
Risultato: 0

Trailer del film sulla storia di Facebook


Avete visto il trailer del film in uscita il 1° Ottobre (in Italia 12 Novembre) sulla storia di Facebook? A me non piacciono i trailer perchè fanno sembrare qualsiasi film, anche il più scarso, come se fosse un colossal, però su questo trailer non si può tacere proprio per l'interesse così vicino a tante persone.

L'evoluzione delle chat degli anni '90, la comunicazione globale, l'evoluzione della pagina web personale diventa film sotto la regia di David Fincher autore di Fight Club ed altri film di successo.

Il trailer si può vedere online e racconterà la storia dell'invenzione di Mark Zuckerberg, sito che gira oggi su oltre 60.000 server.


Link esterni:
(webnews.it) Facebook ha più di 60.000 server

sabato 21 agosto 2010

Google Nexus One smartphone is dead

Nexus One è morto, annuncia Google, inizia l'era degli Appplication Store

Però rimarrà vivo come ambiente di sviluppo per tutti coloro che si sono registrati come "developers" sulla piattaforma di Google.

Per contro, dopo l'annunciato flop di Google Wave, si aprono le porte per caricare le App in Chrome e per il nascente Chrome OS, il sistema operativo di Google. Anche qui l'accesso è riservato agli sviluppatori.

Inizia la vita degli app store, come quello di Firefox, di Ubuntu, di Android ed iPhone.

venerdì 20 agosto 2010

Problema di sicurezza Smartphone Android


Com'è facile per un hacker entrare nel tuo smartphone

Siamo abituati a tutto: hackeraggi bluetooth, tutti i server DNS mondiali bucati per oltre 10 anni (...), defacement dei siti .gov, Emilio Fede che spiega gli effetti del virus Michelangelo... e vabè...

In effetti c'è un serio problema di sicurezza nel modo in cui è gestito l'App Market su alcuni smartphone, mi riferisco, in particolare, all'HTC basato su sistema operativo Android. Dall'App Market si possono scaricare una quantità enorme di applicativi di cui la maggiorparte sono gratuiti.

Dove sta l'inghippo? E' che i programmi potrebbero non essere sicuri, roba non da poco.

L'App Market per l'iPhone offre un certo livello di sicurezza perchè gli applicativi ivi presenti hanno una sorta di "certificazione" che li marca come "programmi sicuri". Accade, invece, che il market disponibile per l'HTC sia infestato da programmi pericolosi, per fortuna non sono molti, ma di fatto pericolosi.

Symantec ha scoperto recentemente un programma pericoloso chiamato Tapsnake, un gioco sotto il quale si nasconde un rilevatore GPS. In pratica, ogni 15 minuti Tapsnake invia la posizione del telefono ad un sito web al quale è possibile abbonarsi per qualche euro al mese per sorvegliare qualcuno...

Mah, dove andremo a finire... poco fa Google mi ha presentato una schermata allertandomi sulla possibilità che ho di perdere la mia password di accesso e gentilmente mi suggeriva di inserire il numero di cellulare in modo da facilitarne il recupero... doppio-mah!

giovedì 19 agosto 2010

Anche Google ha i suoi problemi: Google Latitude contiene bug?


Anche Google ha i suoi problemi - Google Latitude Exception

E' un fatto noto che qualsiasi nuovo programma per computer sia (sempre) afflitto da qualche piccolo problemino. Cosa ovvia per noi sviluppatori di provincia, un pò meno ovvia per un colosso com Google Inc.

Da oggi, nella presentazioni di un nuovo lavoro all'amministratore delegato di turno si potrà contornare la frase "anche Google si schianta..." con un sorriso di pura soddisfazione... ok, il cazziatone che ne seguirà poco ci importa, vuoi mettere la soddisfazione personale?

Google Latitude è uno dei nuovi prodotti Google che permette di tracciare una persona per conoscerne la locazione geografica in ogni momento, sempre che la persona acconsenta a ciò. Funziona su PC ma anche su smarphone HTC, iPhone e Blackberry.

Ebbene, il mio primo impatto con Google Latitude è stato una vera sorpresa: una schermata piena di box grafici contenenti ognuno un laconico errore "Common.XML.Exception Premature end of file". Urk!

All'accogliente e schermata, piena zeppa di errori, si arriva accettando l'invito di qualcuno ad utilizzare il servizio Latitude. A dire il vero ho provato ad entrare utilizzando due diversi account di Google e con uno si possono ammirare i "Box Exception" (o è meglio Exceptional Box?) con l'altro, invece, è tutto ok.

Riporto le metaforiche prime pagine di alcuni giornali:

Dal Times: "Uno dei casi in cui il tuo codice funziona meglio del loro..."

Il Giornale: "Anche i ricchi piangono..."

Il Gazzettino di Caricchio: "Java scassa Google con le sue common.xml.XmlException"

Il Sole 24 Ore: "In aumento le quotazioni delle Exception Java"...

:-)